Scandalo a Napoli

Qualche giorno fa, a Napoli, è successa una cosa che ha scatenato una grande indignazione da parte di alcuni italiani: è stata esposta, nella mostra Virginem=Partena, una statua realizzata da Salvatore Scuotto ritraente il leader della Lega Matteo Salvini intento a sparare a due migranti. L’artista ha spiegato che la sua scultura vuole trasmettere l’infantilismo delle idee dell’ex vicepremier, rappresentando la questione degli immigrati come se fosse un video gioco (gli immigrati sono zombie ed l’obbiettivo è sparargli). La risposta del politico non si è fatta attendere:”Cosa non si fa per farsi un po’ di pubblicità, che squallore. La ‘scultura’ che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio e alla violenza, altro che arte. Non vedo l’ora di tornare a Napoli per ammirare i fantastici Presepi tradizionali, non queste porcherie”

La vicenda è ancora molto discussa, ma noi sappiamo con sicurezza da che parte stare: Salvini ha sfruttato le persone che, in condizioni spaventose, dopo mesi rinchiuse nei lager libici, sono riuscite ad imbarcarsi e ad arrivare in Italia (perché, purtroppo, molti non riescono) per costruirsi un’immagine. Non crediamo che ci sia altro da aggiungere per far capire che persona disgustosa e riprovevole esso sia; il fatto che la statua istighi all’odio è corretto, ma solo perché lui stesso lo fa.
Forse siamo troppo piccoli per occuparci di politica.
Forse dovremmo preoccuparci della scuola, dei compiti, dello sport.
O forse è giusto essere consapevoli di ciò che accade alle persone intorno a noi, a quello che il nostro paese fa.
Forse è giusto informarsi e sapere che Salvini e la Lega hanno rubato 49 milioni di euro ai cittadini italiani, che hanno deriso e disprezzato le persone del sud fino a quando non è diventato comodo avere il loro sostegno ed i loro voti per conquistare il potere, che nascondono il loro razzismo dietro frasi fatte come “prima gli italiani” e cose del genere.
Forse è giusto rendersi conto che, fino a pochi mesi fa, a rappresentare l’Italia era un uomo 46enne che d’estate fa il DJ al Papete; un uomo che ha partecipato ad un congresso contro l’adozione dei bambini da parte delle coppie gay, e quindi contro l’amore; un uomo che da anni sfrutta i cittadini del suo paese per vivere, senza mai aver fatto un vero lavoro.
Forse, non è così strano se adesso sta cominciando a raccogliere l’odio che ha seminato.

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