Il fascismo oggi

Lunedì della scorsa settimana, il Giorno della Memoria, è stato ricordato uno degli eventi più terribili nella storia dell’umanità: l’Olocausto. L’Olocausto, come mi preme ricordare, non ha riguardato unicamente gli Ebrei: “solo” sei milioni di vittime rinchiuse nei campi di concentramento erano ebree; i restanti quasi nove milioni includevano oppositori politici (i primi sono stati aperti proprio per loro), Rom e Sinti, omosessuali, criminali comuni (ai quali, spesso, veniva poi assegnato il ruolo di kapò), apolidi, Testimoni di Geova e asociali (questi ultimi non erano una vera e propria categoria). Al termine della seconda guerra mondiale, il fascismo è stato dichiarato un reato nazionale e molti dei luoghi che hanno ospitato i campi di sterminio sono stati completamente cancellati; tuttavia, preservare il ricordo e la memoria di ciò che è accaduto è fondamentale per evitare che succeda nuovamente: Auschwitz, Mauthausen, Dachau e tanti altri campi sono stati conservati, perché non ci si rende davvero conto di quanto sia capace la mente umana di fare cose allo stesso tempo incredibili e terrificanti: vedere come alcuni tra i migliori medici e scienziati al mondo si siano riuniti per progettare il modo in cui uccidere ed eliminare il maggior numero di corpi possibile è un pensiero che fa gelare il sangue nelle vene.
Allora perché, dopo tutti questi anni di manifestazioni, realizzazioni di monumenti e allestimenti di mostre ci sono al giorno d’oggi fascisti e nazisti?
Liliana Segre ha ancora impresso il numero che i Tedeschi le tatuarono, per privarla della sua stessa identità: “Quel numero tatuato, 75190, lo porto con onore, perché è la vergogna di chi lo ha fatto”. Una donna che ha vissuto tutto quello che ha vissuto lei e continua a parlarne per preservarne il ricordo dovrebbe avere il rispetto, per non dire la stima, di chiunque: la forza e la determinazione che ha dimostrato, e che dimostra tutt’ora, sono a mio parere un qualcosa di incredibile.
A lei, sopravvissuta ad Auschwitz, ogni giorno vengono rivolte parole di odio da persone che non hanno nemmeno il coraggio di firmare i loro disgustosi insulti; e vorrei poter dire che è l’unica, ma non è così: avvengono continuamente episodi che dimostrano quanto ottant’anni di storia non abbiano insegnato niente. Magari è solo l’opinione di una sciocca ragazzina di quattordici anni, ma sapere che sulla porta dell’appartamento di Maria Bigliani, una donna sessantacinquenne di origini ebraiche residente a Torino, è comparsa la scritta “crepa sporca ebrea” mi lascia veramente senza parole.
Rendersi conto che nel 2020 ci sono uomini così meschini, crudeli, ignoranti e rancorosi è preoccupante.
Voi, che scrivete offese a persone che hanno visto orrori che vi farebbero venire gli incubi la notte; voi, che riempite i muri di svastiche o altri simboli nazisti; voi, che andate sulla tomba di Mussolini ad onorare il vostro leader; voi, che vi vantate di essere fascisti, nazisti o in qualsiasi modo vogliate definirvi; voi, proprio voi, vi vedete mai allo specchio? Riuscite a guardare il vostro riflesso e a sentirvi puliti? Davvero non capite lo schifo di persone che siete?


Forse non troverò mai una motivazione a certi comportamenti, ma posso fare un’ipotesi: la cattiveria fa parte dell’uomo. Ognuno ha, dentro di sé, una parte buona ed una cattiva: sta a noi decidere a quale far prendere il sopravvento. Prima di imparare la storia, la geografia, la matematica o qualsiasi altra cosa, assicuriamoci di aver imparato l’umanità; e, dopo che lo avremo fatto noi, insegniamolo a chi ci sta intorno: l’odio non si combatte con altro odio, ma con l’amore.

Fonte foto di copertina: https://images.app.goo.gl/Z4tc8jmVSUCZhTNu6

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