Grano

Eccolo lì, lo vedo, sul bordo della finestra come ogni giorno negli ultimi due anni, anche oggi tiene in mano la sua chitarra, è di un legno chiaro proprio come i suoi occhi.
Tira fuori il plettro ed inizia a suonarla e a muovere le labbra, probabilmente sta cantando la sua canzone, forse non ha appena finito di scriverla o forse la sta imparando a memoria.
Tutti i giorni mi metto vicino alla finestra e osservo il ragazzo che abita di fronte alla mia casa non so come si chiami ma sul citofono c’è scritto Guglielmini ho provato a cercarlo su instagram, ma non ho mai trovato nessuno che gli assomigliasse. Non è certo il modello di bel ragazzo, ma ai miei occhi appare affascinante: ha gli occhi dello stesso colore del grano appena maturo, i capelli ricci come le stelle filanti e un piccolissimo neo proprio sotto la narice destra, un particolare che adoro.
Ogni tanto noto che anche lui guarda verso la mia stanza e da qualche mese ho capito che sto cercando il coraggio di parlargli, e lo aspetto per ore sotto casa per vederlo uscire dal portone, ma non ce n’è traccia.
Solitamente si mette accanto alla finestra intorno alle 14.00 per un’oretta sta lì e poi per le 24 ore successive è come se sparisse. Sono talmente disperata che ho provato a chiedere anche a mia mamma se lo avesse mai visto o se avesse mai parlato con i suoi genitori. Lei però mi ha detto di non aver visto nessun ragazzo che viva in quel palazzo e che con i Guglielmini ci ha parlato solo qualche volta quando si sono trasferiti nella nostra via dicendo di averli sempre visti molto tristi e cupi.
Ho deciso: gli manderò una lettera
Ho provato a scriverla centinaia di volte ed alla fine…

Ciao,

tu forse non sai chi sono, ma io ti vedo tutti i giorni dalla finestra di camera mia, a volte provo ad immaginare le melodie che componi.

I tuoi occhi mi fanno pensare ad una bella giornata di sole proprio come quella di oggi                                                                         

                               Giulia, della finestra di fronte

Stamani l’ho imbucata nella loro cassetta e tornata da scuola mi sono messa alla finestra, stranamente lui non c’era, ho notato però che i suoi genitori avevano la lettera in mano e guardavano verso di me, dall’imbarazzo sono scappata.
Ero già sotto le coperte quando ho sentito il campanello suonare ed una voce femminile che diceva: «scusi il disturbo, ma le dovrei parlare di una cosa.» E mia mamma che rispondeva: «ma certo mi dica signora Guglielmini… »
In quel momento sono saltata giù dal letto e mi sono messa ad origliare, hanno parlato per più di un’ora.
Alla fine si sono salutate, mia mamma l’ha ringraziata, poi è venuta in camera mia con le lacrime agli occhi e mi ha raccontato la storia di Leonardo, il figlio dei Guglielmini, morto ormai da cinque anni in un incidente stradale.

Fonte foto https://www.pxfuel.com/

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